Il 18 novembre 2013, la Sardegna è stata investita da una perturbazione caratterizzata da precipitazioni molto intense che hanno interessato le province di Sassari, Nuoro, Oristano e Cagliari. Si è trattato di un fenomeno di eccezionale violenza: secondo la rete di pluviometri del Servizio Agrometeorologico Regionale (SAR) della Sardegna i massimi di precipitazione si sono registrati nell’immediato entroterra del Golfo di Orosei (Nuoro), con valori, nella sola giornata del 18 novembre, superiori ai 385 mm a Dorgali-Filitta e ai 378 mm a Oliena. Innumerevoli danni causati alle abitazioni, alle attività commerciali e agricole, e alla viabilità stradale e ferroviaria. Gravissimo il bilancio in termini di vite umane: complessivamente si sono avuti 17 morti e un disperso, oltre ad alcuni feriti e qualche centinaio di sfollati.
La tempesta si è abbattuta con particolare violenza su Olbia (SS), dove si sono avute sei vittime. In alcune zone della città l’acqua ha superato i 3 metri d’altezza e per salvare i residenti si è reso necessario l’intervento dei gommoni della capitaneria di porto. Diverse persone, intrappolate nelle auto semisommerse dall’acqua, sono state tratte in salvo sulle direttrici per Tempio Pausania e Telti. Tutti i corsi d’acqua che attraversano la città sono esondati e seri disagi si sono registrati nelle campagne, anche per la difficoltà di raggiungere le abitazioni. Alcune borgate sono rimaste isolate.
Oltre a Olbia, fra i comuni maggiormente colpiti vi sono Arzachena (SS), dove ha perso la vita un’intera famiglia, rimasta intrappolata nella propria abitazione situata nel seminterrato di un edificio, Telti (SS) dove tre persone sono decedute precipitando con l’auto nella voragine causata dal crollo di un ponte, e Uras (OR) dove due coniugi sono morti per esser stati sorpresi dalle acque nella loro casa.

Si ringraziano il prof. Pasquale Versace e la dott.ssa Daniela Biondi per le informazioni e i dati trasmessi

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